Dopo aver vissuto un momento delicato come quello dell’aborto o della morte in utero, la mente della donna e della coppia si trova ad essere sicuramente cambiata. Fragilità e forza si scontrano tra loro. Pensieri di sofferenza e pensieri di coraggio si trovano a coesistere in uno stato in cui l’equilibrio psicologico è più fragile rispetto al normale funzionamento.
In questo stato è molto frequente che stimoli esterni possano diventare come delle bombe pronte a scoppiare e a far scatenare emozioni intense nel cuore e nell’anima.
Cos’è un trigger emotivo?
Possiamo definire come trigger emotivo qualunque situazione, frase o evento esterno che scatena una forte reazione emotiva nella mente di chi ne viene colpito.
Esempi di trigger emotivo possono essere determinate frasi come: “ormai è andata così”, “non ci pensare”, “andrà meglio alla prossima”, “sono cose che capitano”.
Oppure possono essere eventi tipo: vedere un’altra donna incinta, assistere a situazione in cui si osservano altre coppie con i propri figli, passare di fronte alla vetrina di un negozio per bambini, entrare in un ospedale.
Può essere un trigger emotivo anche sentire storie sui figli degli altri o sulle gravidanze (o sui parti) di altre persone.
Anche domande scomode come “quando fate un figlio?” possono scatenare forti reazioni emotive.
La verità è che non esistono situazioni uguali per tutti. Quello che può essere uno stimolo spiacevole per una persona potrebbe non esserlo per un’altra.
La caratteristica comune di tutti i triggers è quella di far ricordare gli eventi passati e le sofferenze affrontate.
Cosa fare psicologicamente?
Prima cosa da ricordare: è naturale avere reazioni di fronte a cose che scatenano le tue emozioni e i tuoi ricordi. Non è strano, non è sbagliato.
Seconda cosa: non c’è nessuna legge che ti obbliga a dover dimenticare o cancellare quanto accaduto. Anche in questo caso è normale ricordare, è normale avere memoria di quanto accaduto. Non ti sforzare di fare qualcosa che non senti.
Terza cosa: se sono triggers evitabili, evitali. Nessuno è obbligato a soffrire o ad affrontare sofferenze in più se possono essere evitate.
Ultima cosa: accetta la possibilità che ogni tanto i ricordi e le emozioni vengano a galla. Sono parti di te, parte della tua storia. Accetta che ogni tanto un tuffo al cuore è sempre possibile e che una lacrima (anche se a distanza di tanto tempo) è sempre segno di qualcosa che continua a vivere dentro al tuo cuore.