Ciao, sono Valeria, mamma di Margot, il mio angelo volato in cielo ormai 4 mesi fa.
Ho voglia di raccontare la mia storia per dar voce alla mia sofferenza, che col tempo si fa sentire sempre meno, ma ci sono giorni in cui sento il bisogno di accoglierla e lasciarla fluire.
A dicembre 2021 io e il mio compagno sentiamo forte il desiderio di avere un figlio e a gennaio 2022 Margot era già “in” noi. Sugli otto mesi, quasi nove di gravidanza, c’è poco da raccontare: tutti gli esami ed ecografie sono state nella norma e generalmente portavano notizie positive. Le mie paure, piccole, erano le stesse di ogni mamma premurosa per la sua bambina, di ogni mamma speranzosa e desiderosa di avere la sua bimba tra le braccia.
Sapevo che fossero frequenti aborti spontanei, ne avevo sentito spesso parlare e mi ero illusa che, superati i 7 mesi di gravidanza, il pericolo fosse scampato. Di lutto perinatale, invece non sapevo (probabilmente non volevo neanche saperlo) che fosse un fatto così frequente, e soprattutto, perché mai doveva capitare a me che fino a quel momento era andato tutto bene? Si sa, le cose succedono agli altri e mai a noi stessi….
Margot inoltre era arrivata fin da subito, ma non credevo che solo nel cuore l’avrei potuta ritrovare.
E poi quel giorno, il 17 agosto, una profonda tristezza invadeva il mio corpo, la mia mente, non capivo il perché. Margot era già morta dentro di me, ma io non sapevo nulla. Avevo fatto l’ecografia di routine 10 giorni prima ed andava tutto bene. Non avevo nessun malessere fisico, ma avevo la sensazione che si muovesse meno del solito. Mi sentivo quasi esagerata a preoccuparmi, addirittura a voler andare in ospedale per un controllo, perché magari da lì a poco, rilassandomi, l’avrei sentita nuovamente scalciare. Le ore passavano e in me cresceva sempre più una brutta sensazione, fino a che abbiamo deciso di recarci dal primo ginecologo in zona (perché eravamo in vacanza fuori casa).
Mai mai mai, avrei potuto immaginare che in quel monitor gigante di fronte a noi, il suo cuoricino che avevo visto e sentito battere per 35 settimane, era così silenzioso e lei che si muoveva così energicamente, immobile. E poi quel fastidioso silenzio del ginecologo che sapeva tutto, ma non aveva il coraggio di dirci che nostra figlia ci aveva lasciati :” non si è mai pronti per dare certe notizie, non c’è più battito”. Il mio shock e la mia incredulità erano tali da credere di dovermi svegliare da un momento all’altro e realizzare che quello fosse stato in realtà solo un incubo, ma il tempo trascorreva e purtroppo mi rendevo sempre più conto che quella fosse invece la dura realtà.
Dopo numerosi accertamenti ed esami il 20 agosto partorisco la mia piccola. Nonostante tutto ho un bel ricordo di quel giorno, sapevo che fosse morta, ma ero felice di vederla e di poterle dare anche un minimo del mio amore e della mia protezione.
“Sine Causa” è quanto emerso dagli esami e dall’autopsia.
Sono trascorsi quasi quattro mesi il mio amore per lei è raddoppiato. La sento nell’aria, la vedo nella bellezza della natura.
So che, ovunque sia la sua anima, è felice.
Mamma Valeria