Il mio piccolo Giorgio è il risultato del primo transfer: chi l’avrebbe mai detto che al primo tentativo sarei riuscita a rimanere incinta! L’ho scoperto l’anno scorso il 20 gennaio, il giorno del mio compleanno: non ero stata mai felice come quel giorno! Abbiamo trascorso i nove mesi di gravidanza con 1000 attenzioni. Per nove mesi ho vissuto quasi una campana di vetro: questa gravidanza è stata tutta una paura, paura di perdere tutto. Questa sensazione l’ho avuta fin dal primo giorno purtroppo mai abbandonata quasi un sentore. Negli ultimi due mesi di gravidanza non aumentavo tanto di peso e il caldo mi sfiancava: le mie preoccupazioni sono state prese sottogamba dal ginecologo; si scoprirà solo più avanti che quello ed altri potevano essere dei segni per salvare il mio piccolo Giorgio poiché benché non ci fossero evidenze da pronto soccorso la mia placenta non stava funzionando bene e la flussimetria non è stata attenzionata.
Giorgio è nato il 21 settembre con parto cesareo d’urgenza ma nonostante fossimo alla 38ª settimana il mio piccolo è nato completamente disidratato e sottopeso. E’ stato portato cinque giorni in termo culla. Non aveva parametri vitali compromessi: i medici erano cauti ma piuttosto positivi. Il sesto giorno Giorgio è stato dimesso dalla clinica dove è nato: tutte le analisi erano confortanti e la curva di crescita era salita. È arrivato a casa con noi: è stata una gioia indescrivibile quattro giorni di felicità. Alla fine del quarto giorno mi accorgo che Giorgio non riusciva a mangiare come se qualcosa ostruisse il passaggio. Mi allarmo lo porto al pronto soccorso e dopo mie insistenze viene ricoverato viene attribuita ad una immaturità intestinale da controllare più approfonditamente. Il giorno dopo mi viene riferito che il bambino è grave, è in terapia intensiva, intubato e monitorato dalla testa ai piedi. Giorgio aveva già cuore polmoni e intestino compromessi: gli esami tossicologici rilevavano una grave infezione; nessuna cosa funzionava bene una sepsi fulminante lo stava mangiando a poca poco. Giorgio è morto alle nove di sera dopo sette arresti cardiaci rianimati, tutta dedicata a lui e alla sua salvezza, una folla di parenti e amici dietro la porta della terapia intensiva, miliardi di lacrime versate.
Giorgio è volato in cielo da quasi tre mesi ma io lo tengo in braccio ogni giorno e lo sento dentro il cuore. Mamma Daniela