La Dottoressa Vianella Gnan, Ostetrica ora presente presso il Nido Casa Maternità di Bologna, racconta la sua esperienza lavorativa di oltre 30 anni nel settore.
Dal 1989 l’associazione Il Nido opera nell’ambito della maternità e della salute per affermare una cultura della nascita che ponga al centro la donna e la sua famiglia, nel rispetto dell’unicità e della globalità della persona. Un luogo in cui si possa seguire attraverso il principio di “continuità dell’assistenza” l’intero percorso della maternità con un team di ostetriche e operatori specializzati e competenti. Il Nido Casa Maternità offre anche spazi formativi e informativi attraverso corsi, gruppi di sostegno, attività culturali e momenti di incontro e confronto.
Nella chiacchierata con Vianella traspare subito la sua grande umanità e sensibilità unita alla professionalità, esperienza e competenza. Ho voluto domandarle se, una donna con storia di aborto spontaneo o aborto terapeutico, potrebbe, per una gravidanza successiva rivolgersi ad una struttura come Il Nido.
Vianella mi ha rassicurata che realtà come queste possono assolutamente accogliere gravidanze a basso rischio e sarà possibile per i genitori scegliere di ricevere eventualmente anche in Ospedale al momento del parto l’assistenza dell’ostetrica che ha seguito l’intera gravidanza.
Vianella sottolinea poi quanto sia importante, per seguire una gravidanza fisiologica o a basso rischio e per stabilire l’andamento di questa gravidanza a livello di salute materno fetale, tenere conto di tanti parametri e anche dei gap culturali, delle abitudini di vita e della religione dei genitori e soprattutto della donna.
L’Ostetrica è infatti formata, ci spiega Vianella, per la presa in carico della donna e della famiglia grazie ad una care sanitaria e ampia, a 360 gradi tenendo buona considerazione del vissuto e del bagaglio culturale dei genitori. E’ molto importante mettersi in ascolto anche dei dettagli perché proprio quelli possono essere molto significativi come ad esempio per una donna musulmana occorre tenere conto del tipo di nutrizione e del periodo di Ramadan. In effetti se ci pensiamo una prima gravidanza è “quasi sempre” fisiologica se non ci sono patologie conosciute pregresse della madre ed è dunque di fondamentale importanza seguirla con una visione globale di quello che può eventualmente influenzarne l’andamento. Anche in caso di gravidanza a basso rischio poi l’Ostetrica, proprio grazie ad una anamnesi puntuale ed esami deciderà se richiedere consulto ad un collega ginecologico o angiologico in caso di rischio trombosi o ancora di un dietista nutrizionista per insorgere di diabete gestazionale ad esempio.
L’intervista all’ostetrica Vianella non poteva che terminare domandandole della sua esperienza con il lutto perinatale.
Negli oltre 30 anni di esperienza Vianella racconta di aver incontrato svariate volte genitori che hanno vissuto purtroppo la morte perinatale del loro figlio. Mi ha spiegato quanto lei ritenga di fondamentale importanza la formazione mirata e quindi la capacità degli operatori sanitari di assistere i genitori in quel momento con la massima conoscenza specifica del tema. Accompagnare le persone nel parto, nella degenza e in tutti i momenti dopo una morte perinatale infatti anche per gli operatori sanitari come le Ostetriche è una esperienza per nulla scontata, molto profonda e può crearsi un intimo legame con i genitori. Occorre poter gestire con la massima consapevolezza e conoscenza del tema questi momenti per poter fare davvero la differenza nell’esperienza traumatica di questa famiglia.
La cura, l’accudimento e il rispetto anche dell’emotività dei genitori è fondamentale sin da quando devono essere messi a conoscenza dell’evento. E’ necessario saper fornire informazioni chiare, complete, esplicite ma in maniera delicata e in ottica respectfulcare.
Così l’operatore sanitario può diventare il punto di riferimento nel percorso e nelle decisioni da prendere perché il momento traumatico può lasciare in shock e totale incapacità di reazione il genitore.
Grazie mille a Vianella Gnan per l’intervista rilasciata a Francesca Berti Founder di Piume di Sogni
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