La perdita perinatale, un lutto spesso non riconosciuto
Lutto. Una parola che rimanda alla sofferenza per la morte di una persona cara.
Il Progetto Piume di Sogni, tra gli altri, ha l'obiettivo quello di accendere una scintilla di conoscenza e consapevolezza su un lutto spesso avvolto da stigma e tabù: il lutto perinatale, quando un Genitore attraversa l’esperienza di perdita di un figlio in gravidanza o intorno alla nascita.
Si definisce lutto perinatale l’insieme di emozioni, sensazioni, pensieri e comportamenti che seguono l’esperienza di perdita del bambino atteso, dal concepimento al primo anno dopo il parto. Un evento non raro purtroppo anche qui in Italia dove, ancora oggi aborti spontanei, aborti terapeutici e morti perinatali colpiscono 1 donna su 6 impattando su 10 famiglie al giorno. (Ciao Lapo, 2023)
I risvolti di un lutto perinatale sulla Famiglia
Il lutto perinatale rappresenta un evento molto delicato, di fronte al quale spesso i genitori si trovano impreparati. Nel momento in cui una gravidanza si interrompe, sopraggiunge un dolore che immancabilmente modifica la mamma e chi la circonda: si tratta di un “dolore silenzioso, inaspettato, sordo e crudele, di una frattura nel proprio progetto di genitorialità che rompe nel mezzo creando un arresto nell’esperienza di vita.” (Malacrida, 2019).
Il lutto è una fase naturale del ciclo di vita di un essere umano e per questo non va patologizzato, ma quando trattiamo di aborti o di morti perinatali, la difficoltà primaria è proprio il riconoscimento e l’accettazione di quello che apparentemente lutto non è. I genitori si ritrovano a provare un dolore che sentono, ma che vivono come non riconosciuto dal contesto in cui vivono la loro esperienza e ciò crea una situazione dissociativa perché incomprensibile alla mente umana. (Dott.ssa Loredana Antonina Messina, 2018)
Quando la Famiglia patisce un lutto perinatale, spesso si trova inoltre ad affrontare il profondo shock emotivo con un senso di grande solitudine.
L’aborto spontaneo, la morte intrauterina e quella perinatale sono degli argomenti considerati tabù nella società attuale (Cazzaniga, 2017)
Sebbene negli ultimi anni ci sia una maggiore sensibilizzazione verso questo tema, può essere complicato per la Società comprendere: come può essere un vero bambino qualcuno che non abbiamo conosciuto? Non sarebbe meglio far finta che non sia accaduto nulla, concentrandoci sul futuro?
Vengono utilizzate di consueto frasi che tentano di consolare e alleggerire come "dai siete giovani, ne farete un altro", "meglio ora che più avanti", "almeno avete già un figlio a casa"...
Ma per i genitori un figlio desiderato è tale fin da quando si immagina di concepirlo e diventa un piccolo puntino nella pancia della sua mamma.
Si tratta, da subito, di un membro della famiglia, insostituibile e indimenticabile. (Erika Zerbini, 2023)
La perdita di un bambino atteso in gravidanza è la dissoluzione della genitorialità: fin dai primi mesi della gestazione, infatti, la coppia sogna il futuro con il proprio bambini, pianificando le visite, la scuola da frequentare, i giochi da fare insieme, ma anche il nome che vogliono dare al nascituro (Wever-Hightower, 2012).
Sappiamo che è faticoso stare accanto a chi soffre. Non ci viene insegnato come si fa. Spesso viene spontaneo cercare rimedio o offrire consolazione pronunciando frasi che sembrano adeguate, però non lo sono.
Le persone in lutto perinatale non cercano rimedio al dolore, hanno bisogno di poterlo esternare perché così possa fluire; non vogliono rimuovere l'accaduto, desiderano trovare il modo di integrarlo nella loro storia; non si aspettano consigli o soluzioni, desiderano vicinanza: una carezza, un abbraccio, una partecipazione silenziosa. (Erika Zerbini, 2023)
Quando una gravidanza si interrompe, a prescindere dal momento in cui questa si verifica, subentrano emozioni forti e dolorose, smarrimento, paura. È importante che queste espressioni di sofferenza possano trovare spazio e ascolto e che entrambi i genitori, che hanno amato e continueranno ad amare il proprio bambino, si sentano liberi di esprimere i sentimenti legati alla perdita e si sentano supportati dai propri cari e dal contesto sanitario e sociale.
Il supporto socio-emotivo
I disturbi dell’umore sono presenti nel 70% delle donne lasciate senza sostegno dopo un lutto perinatale (LANCET 2016) ma sintomi di ansia o depressione sono presenti nel 30% di quelle che hanno ricevuto una qualche forma di sostegno.
Perdere un figlio in gravidanza, interrompe il processo di trasformazione in genitore non solo nella donna, ma anche nell’uomo, facendo sfumare in esso quel processo di genitorialità iniziato quando gli è stata comunicata dalla partner la gravidanza.
Sebbene gli uomini siano coinvolti diversamente rispetto alla donna nel processo di gravidanza, risentono anche loro il lutto del figlio nato senza vita in maniera molto profonda e spesso inosservato agli occhi della Società.
Il dolore, il senso di solitudine e impotenza, le domande che ci poniamo vanno il più possibile ascoltati, vissuti ed elaborati con i nostri tempi e modi per non ritrovarci schiacciati da un blocco emozionale che sembra senza via di uscita.
Affrontare l'esperienza di perdita affidandosi ad un Professionista della salute mentale vuol dire vederla, riconoscerla e sentirla accolta entrando in un luogo sicuro (il setting terapeutico) dando, forse per la prima volta, voce al proprio dolore per come è, senza filtri senza doverlo mascherare o nascondere.
Comprendere il proprio dolore e lasciarlo fluire, non vuol dire dimenticarne l’esistenza, un aborto, la morte di un figlio non si dimenticano; piuttosto si trova spazio al dolore, uno spazio che non comprometta la visione futura di una vita serena e che ci riserva delle opportunità. (Pirazzini per Piume di Sogni 2023)
Il ruolo del personale sanitario
Il ruolo del personale sanitario ricopre una fondamentale importanza nel supporto e sostegno sin dai primi momenti dopo la morte pre e perinatale.
L'esperienza in ambito ospedaliero della famiglia colpita da una morte perinatale infatti, rappresenta un tassello cruciale per l'attraversamento e l'elaborazione del lutto.
La formazione mirata in ottica respectfulcare e quindi la capacità degli operatori sanitari di assistere i Genitori in quel momento con la massima conoscenza specifica del tema significano dare una base solida alla Famiglia.
Occorre poter gestire con consapevolezza e cognizione questi momenti per poter fare davvero la differenza nell’esperienza traumatica di perdere un Figlio.
Ricordiamo poi che un tempestivo e fruibile sostegno psicologico per sostenere nell'attraversamento ed elaborazione dell'esperienza di lutto perinatale è fondamentale in primis per i Genitori ma anche per il personale sanitario che li assiste.
Accompagnare nel parto, nella degenza e in tutte le fasi dopo una morte perinatale infatti, anche per gli operatori sanitari è una esperienza per nulla scontata, molto profonda e può crearsi un intimo legame con i Genitori.
La perdita perinatale è una morte silenziosa, un evento paradossale che avviene negli spazi dedicati alla nascita di nuove vite.
Gli operatori sanitari si trovano pertanto in una situazione di scacco, al posto della vita si trovano ad accogliere la morte.
Questi eventi, se non elaborati, incidono sul benessere di tutto il personale coinvolto e possono compromettere la qualità del servizio offerto.
(Gandino G.*, Vanni I.* *Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino.)
Approfondimento a cura di Francesca Berti, Founder Piume di Sogni
info@piumedisogni.it
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