“Dottoressa, non sono mai stat@ così, non credo di farcela più. Ho paura che questo dolore non vada più via.”
Durante la ricerca difficile di un figlio o nell’affrontare un lutto perinatale qualsiasi sia l’epoca gestazionale può succedere di sentirsi come "avvolti" da dense nubi scure.
Sembra non esserci più nessuna traccia di un raggio di sole che possa illuminarci.
Le persone che fanno parte della nostra vita talvolta non riescono ad accogliere come vorremmo il nostro dolore, le ansie e paure e così possiamo rischiare di chiuderci facendo finta di nulla anche se vorremmo solo poter raccontare la nostra sofferenza sentendoci compresi, accolti, meno diversi, meno soli.
Spaventa, annebbia, rabbuia la mente questo senso di vuoto assordante.
Tante sono le emozioni, frustrazioni e paure che in un momento di sofferenza come un lutto perinatale o lunghi percorsi di ricerca di un Figlio che non arriva ed è importante cercare di sviscerare, vivere, trasformare e lasciare andare ciò che proviamo.
Il dolore, il senso di solitudine e impotenza, le domande che ci poniamo vanno il più possibile ascoltati, vissuti ed elaborati con i nostri tempi e modi per non ritrovarci schiacciati da questo blocco emozionale che sembra senza via di uscita.
Affrontare la nostra esperienza vuol dire vederla, riconoscerla, vuol dire entrare in un luogo sicuro (il setting terapeutico) con una persona che, forse per la prima volta, può vedere il tuo dolore per come è, senza filtri senza doverlo mascherare o nascondere.
Comprendere il proprio dolore e lasciarlo fluire, non vuol dire dimenticarne l’esistenza (un aborto, la morte di un figlio non si dimenticano); piuttosto si trova spazio al dolore, uno spazio che non comprometta la visione futura di una vita serena e che ci riserva future opportunità.
Il dolore esiste, molti momenti di vita ce ne palesano la presenza. Quando il dolore prende il sopravvento e dirige la nostra vita futura, spazza via sogni e progetti, ci impedisce di vedere e valutare soluzioni. Permettere a te stess@ di guardare oltre a quel dolore, comprenderlo, elaborarlo significa regalargli un posto nell'Anima con la consapevolezza di poter proseguire la tua vita.
Dottoressa Isabella Pirazzini Psicologa Clinica, Psicoterapeuta in formazione presso SIB Scuola di Psicoterapia Biosistemica