Dopo la gravidanza biochimica di Aprile 2021, ad Agosto: aborto ritenuto. “C’è un forte distacco avrai delle perdite spontanee nei prossimi giorni vedrai.” Mi dispiace Francesca. E io fredda, quasi impassibile ho detto solo ok grazie. Mentre pagavo la fattura per la visita ho iniziato a sentire come una cascata di rabbia mista a tristezza e disperazione che voleva fluire e sono dovuta correr fuori, abbassando finalmente la ffp2 per prender fiato ed espirare facendo uscire tutte le lacrime che avevo.
Il ritorno a casa. Attesa, paura, sofferenza emotiva, sentire che nessuno che mi capiva…Nessuno mi capiva come avrei voluto.
Passano i giorni. Niente perdite.
“Se entro 3-4 giorni non succede dovrai decidere se intervento chirurgico o farmaci. Io ti consiglio i farmaci non avendo mai avuto figli è meglio.”
Così, telefonicamente non mi sono tanto chiari i pro e i contro di una o l’altra scelta e nemmeno tempi e modi.
Allora cerco informazioni su internet in merito alla scelta farmacologica ma non capisco molto e le regole variano leggermente da regione a regione. Principalmente cercavo la possibilità di farlo privatamente perché così avrei potuto tornare a casa o almeno avere una stanza solo mia con il mio compagno ma pare non sia possibile per legge. Incappo anche in alcune esperienze dirette leggendo su forum e parlando con una amica. Sembra quasi meglio il raschiamento.
Mi sento quasi “in colpa” di questo voler capire, sapere, approfondire…Non riesco a richiamare la Dottoressa per chiarire meglio. Avrei dovuto sentirmi libera di telefonare anche 10 volte no?
Si parla di salute, si parla della perdita di un figlio.
Ma è presto…”va via con 2-4 pastiglie” Qualche perdita abbondante ed è tutto finito”. Dentro di me il ricordo vivo della biochimica di qualche mese prima. Ora sono “più avanti”…Quante saranno le perdite e se sentivo già allora che era mio figlio come potrò superare il dolore di questa volta.
Ma al telefono quando spaventata chiamo un paio di consultori queste sono le frasi che mi sento dire. Mi hanno proprio passato l’ostetrica ma lei ha detto così e l’altra ha anche aggiunto che “si sa” in Emilia Romagna “la cosa” è possibile solo all’Ospedale. “Inutile che insista Signora”. Insistevo perché era come se non volessi arrendermi a passare tutto il giorno sola in ospedale mentre perdevo il mio bambino. Si, volevo farlo a casa. Volevo il mio compagno. Avevo bisogno di farlo rifugiandomi nelle sue braccia ma non è stato possibile.